Qui raccogliamo alcune “domande frequenti”  suddivise per categorie. Tramite la pagina Contatti, i docenti possono segnalarci le domande degli allievi in modo da poterle rendere pubbliche assieme alla risposta corretta.  

Aspetti Legali

L’omissione di soccorso è trattata dall’Art. 593 del Codice Penale, e prevede due distinte situazioni:
  • al Comma 1: il reato di omissione di soccorso si configura nel “non dare avviso immediato all’autorità di aver trovato abbandonato o smarrito un fanciullo minore di anni dieci o altra persona incapace di provvedere a sé stessa”
  • al Comma 2: il reato di omissione di soccorso si configura nel “non prestare assistenza o di dare avviso all’autorità di aver trovato un corpo umano che sembri inanimato ovvero una persona ferita o che necessiti assistenza
Comunemente viene ricordato solo il primo comma, pensando sia sufficiente chiamare i soccorsi, dimenticandoci del secondo. Beninteso, non c’è nessuna pretesa (né un invito) a fare ciò che non siamo capaci a fare né ad improvvisarci soccorritori ma chiaramente non è sufficiente “chiamare i soccorsi” e andarsene, è necessario fermarsi, comunicare la situazione e dialogare apertamente e tranquillamente con l’operatore al telefono che saprà guidarvi e aiutarvi. Nel caso specifico di un arresto cardiaco è quindi necessario, per legge, chiamare i soccorsi comunicando se la persona non è cosciente e non respira, senza andarsene. Chi ha fatto un corso, se se la sente, è invitato a intervenire anche supportato dall’operatore 118 che saprà fugare eventuali dubbi e ricordare i passaggi per una corretta valutazione e un buon massaggio cardiaco.
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Come effettuare il massaggio cardiaco

La musica utilizzata nei video ha un ritmo compreso tra 100 e 120 bpm, idoneo per essere seguito durante le esercitazioni pratiche. Tuttavia può essere utile stimolare gli studenti a seguire il ritmo di musiche a loro conosciute, per rendere il tutto più divertente e più facile da imparare. Ne abbiamo raccolte alcune in una playlist sul nostro canale Yuotube, ma qualsiasi musica tra 100 e 120 bpm può essere utilizzata.

La frequenza corretta delle compressioni toraciche è tra 100 e 120 compressioni al minuto.

L’obiettivo del massaggio cardiaco è quello di far circolare il sangue in modo da garantire una adeguata perfusione di organi e tessuti del nostro corpo. Una frequenza inferiore < 100 cpm potrebbe portare ad una inadeguata pressione arteriosa, ovvero all'incapacità del sangue di raggiungere tutte le nostre cellule. Al contrario, una frequenza troppo elevata > 120 cpm, non permetterebbe a chi effettua il massaggio cardiaco di effettuare compressioni sufficientemente profonde (almeno 5 cm), riducendo ancora una volta la pressione arteriosa e la circolazione del sangue.

Trovare la posizione giusta è fondamentale per effettuare un buon massaggio cardiaco senza affaticarsi rapidamente.
  • Braccia sempre tese, non stiamo facendo le flessioni
  • Spalle sopra lo sterno della vittima
  • Il movimento parte dal bacino, così sfruttiamo gran parte del nostro peso per comprimere il torace senza affaticarci troppo
  • Non sederti sui talloni, piuttosto arretra un po’ con le ginocchia non devono essere a contatto con la persona che stiamo soccorrendo.
Online potresti trovare moltissimi video e immagini con posizioni “alternative”: queste non rappresentano la norma e sono da utilizzarsi in condizioni particolari. La nostra raccomandazione è di seguire sempre la posizione classica a lato del paziente.

Come valutare l'Arresto Cardiaco

Un respiro è definito normale quando è in grado di portare aria nei polmoni e si ripete circa 10-20 volte al minuto. Il “gasping” è un atto simile al respiro che può trarre in inganno durante la valutazione: è un movimento muscolare involontario che può persistere durante le prime fasi di un arresto cardiaco, caratterizzato da un boccheggiamento lento e talvolta “rumoroso”. È importante non confondere il “gasping” con un respiro normale per non ritardare l’avvio delle manovre di rianimazione.

La valutazione del polso carotideo richiede pratica e non è sempre alla portata di tutti. Finché proviamo a rilevare il polso ad un nostro amico, sveglio e consente al nostro fianco, proviamo a sentirlo spostandoci leggermente finché non sentiamo la pulsazione. Se però ci troviamo di fronte ad una persona incosciente che non respira, ci potremmo trovare in dubbio: “non sento il polso perché non c’è o perché non sono capace?”. Questo dubbio vanifica del tutto la nostra valutazione e ci fa perdere molto tempo.

Le Linee Guida internazionali indicano che un cittadino non professionista sanitario deve iniziare le manovre di rianimazione in caso di assenza di coscienza e di respiro, senza cercare ulteriori conferme nella valutazione del polso.

Le Linee Guida sulla Rianimazione Cardipolmonare Americane ed Europee si differenziano per piccoli dettagli metodologici tra cui la valutazione del respiro. Se hai già seguito un corso è possibile che ti sia stata spiegata la manovra GAS. È bene ricordare che nessuno di questi metodi è scientificamente migliore rispetto all’altro e sono pertanto entrambi validi ed efficaci.

[one_half]Guarda se il torace si espande

Le Linee Guida americane invitano il soccorritore occasionale a verificare solamente l’eventuale sollevamento del torace per verificare se la persona stia respirando o meno. Anche qui si sottolinea come sia importante non confondere i movimenti di boccheggiamento con il vero respiro. Nel video abbiamo utilizzato questa valutazione sia perché la riteniamo di più facile apprendimento, sia perché in Regione Lombardia, dove nasce il progetto, questo è il metodo scelto per i corsi BLSD accreditati AREU.

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[one_half]Guarda, Ascolta, Senti

Nelle Linee Guida europee la valutazione del respiro viene consigliata avvicinando il proprio viso alla bocca del paziente per guardare il sollevamento del torace, ascoltare rumori respiratori e sentire eventuale aria espirata sul proprio viso. Da qui il nome di G.A.S. o “Guardo, Ascolto, Sento“. Come già accennato è bene non confondere boccheggiamento talvolta rumoroso del gasping con un respiro vero e proprio.

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